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SuperMossa - Libro 1 - Cap. 11, Il Piano

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clanik92
view post Posted on 28/2/2010, 16:55




11 Il Piano

Quando Viviana si accorse che nessuno si accingeva a chiamare la polizia per l'omicidio del vicepreside, non riuscì a crederci.
– Ma non lo capisci? Devono agire così! - le disse Claudio, tentando di sopraffare il senso di orrore che sentiva.
Mai si sarebbe aspettato che nel suo mondo sarebbe potuta succedere una cosa del genere.
“No...” pensò, “Questo non è più il mio mondo, sta andando avanti da solo ora...”
I suoi pensieri vennero interrotti dalla risposta indignata di Viviana.
– Perché? Io non capisco... -
Claudio sbottò, quasi sull'orlo di una crisi di nervi.
– Perché non ho inventato la polizia?! In questo mondo non esiste!! -
Il loro discorso venne interrotto dal forte suono dell'altoparlante della scuola. Sia Claudio che Viviana riconobbero subito la voce del preside, benché si sentisse che era molto provato.
– Come ben saprete – esordì – oggi qualcuno, non si sa ancora chi, ha assassinato il professor Corda, nostro caro amico nonché vicepreside di questa scuola... -
Ci fu una breve pausa, nella quale si sentì chiaramente il preside sospirare.
– ...le indagini sono state aperte in tutta Olbia e fino alla scoperta del colpevole, a nessuno sarà permesso sarà permesso di lasciare questo edificio -
Viviana fece per commentare ma il preside continuò.
– Inoltre vi informo che a partire da domani, il nuovo vicepreside della scuola sarà la professoressa Tiziana Manunta che sostituirà a tutti gli effetti il professore defunto -
Claudio spalancò la bocca, stupefatto, mentre Viviana si incupì.
– Come fanno a pensare al nuovo vicepreside in un momento come questo?! - esclamò Claudio, indignato.
– E se la Manunta si fosse offerta per l'incarico? E' normale che il preside accetti...dopo quello che è successo ben pochi vorranno accettare la carica...esclusa la Manunta... - rifletté Viviana, a bassa voce.
- Elementare Watson... - rispose Claudio, annuendo.
Viviana continuò ad avere un'aria pensosa.
– Ed è anche normale che il preside, scioccato per l'omicidio, non abbia minimamente pensato al fatto che la Manunta ha un patto con il Diavolo e potrebbe aver organizzato tutto lei... -
Claudio si voltò di scatto verso l'amica.
– Tu non sei Watson! Tu sei Sherlock! C'è un problema però... -
Viviana annuì, come se sapesse già tutto.
– Lo so. Non abbiamo prove -
Guardò istintivamente le tasche di Claudio.
– Forse però possiamo procurarcele! Hai per caso in tasca la piantina della scuola che ti ha portato l'uccellone verde? -
Claudio impallidì visibilmente, avendo capito le intenzioni della ragazza.
– Sei impazzita!? Non possiamo introdurci nell'appartamento della Manunta! Se dovessimo essere scoperti, potremmo anche essere uccisi! -
Viviana scosse la testa in segno di dissenso.
– No, non credo, verrebbe scoperta subito...potrebbe cancellarci la memoria ma è un rischio che sono disposta a correre -
– No – disse Claudio, fermamente.
– Noi non ce lo possiamo permettere... -
Viviana sbuffò.
– ...però forse possiamo farlo fare a qualcun altro – continuò Claudio, abbassando lo sguardo, imbarazzato.
– Daniele e Giuseppe - sussurrò.
– Non possiamo! Sono nostri amici! - esclamò Viviana.
- Lo so, ma sono gli unici di cui adesso ci possiamo fidare... e poi ovviamente li proteggeremo! -
Viviana sospirò.
– E come li vorresti proteggere? -
– Posso modificare la realtà,no? Potrei prima di tutto renderli invisibili, sarà difficile ma meglio del cappello che abbiamo usato poco fa... -
Viviana abbassò lo sguardo, pensierosa.
– Propiniamoglielo, poi vedremo -

23:59

– E' ormai mezzanotte, siete pronti? - chiese Viviana a Daniele e Giuseppe, che annuirono.
Non c'era voluto molto per convincerli a collaborare con loro e, se da un lato Viviana era contenta della cosa, dall'altro non poteva fare a meno di sentirsi preoccupata. Era stato troppo facile e temeva che Claudio li avesse in qualche modo “condizionati”. Non si era mai messo molti problemi a farlo da quando erano stati catapultati in quel mondo ma decise comunque di fidarsi e non esternò i suoi pensieri.
– Bene – disse lui, ansioso almeno quanto lei – ... ora modificherò la struttura di tutte le vostre cellule in modo tale da rendervi invisibili, potrebbe pizzicare un po'...è la prima volta che faccio una cosa del genere -
I due ragazzi annuirono e si prepararono psicologicamente per l'operazione.
Claudio chiuse gli occhi e lentamente i vestiti dei ragazzi iniziarono a sparire, lasciandoli nudi.
Viviana lanciò un gridolino e chiuse gli occhi profondamente imbarazzata mentre Giuseppe, faceva commenti maliziosi sulla situazione.
– Non ho mai detto che sarebbe stata una cosa veloce... - disse Claudio, sempre con gli occhi chiusi e concentrato per portare a termine il suo lavoro.
Lentamente anche la pelle e il tessuto muscolare dei ragazzi cominciò a sparire, lasciando visibile solamente lo scheletro.
– Ahi! Fa male! - esclamò Daniele, che aveva chiuso gli occhi anche lui per non guardare quella macabra trasformazione.
– Un attimo di pazienza, ho quasi finito... le ossa sono difficili da far sparire! - corrugò la fronte, intensificando lo sforzo.
Pochi istanti dopo i due ragazzi erano scoparsi dalla loro vista e Viviana si permise di aprire entrambi gli occhi.
– Bravo Cla! Ce l'hai fatta! - disse mentre l'amico continuava a tenere gli occhi chiusi.
– Un ultima cosa... -
Viviana sentì i suoi occhi bruciare e capì che Claudio le stava facendo qualcosa.
Fece per lamentarsi quando si accorse che lentamente riusciva a mettere a fuoco Daniele e Giuseppe.
– Sto modificando la vista a tutti noi per permetterci di vedere l'invisibile – disse Claudio, rispondendo in anticipo alla domanda di Viviana.
Quando riaprì gli occhi tirò fuori dalla tasca la piantina dell'ala “ Appartamenti docenti” e diede due braccialetti ai compagni che li indossarono subito.
– Se doveste trovarvi in pericolo, premete il piccolo pulsante del bracciale e... -
– E...? - chiese Daniele.
– ...Vi smaterializzerò da lì – concluse Claudio.
Daniele e Giuseppe annuirono e , lentamente iniziarono a dirigersi verso la porta dell'appartamento della Manunta.

– I due loro amici, Daniele e Giuseppe, sono entrati nell'appartamento della Manunta, non sospettano minimamente di te -
– Bene – disse la donna incappucciata, con voce soddisfatta.
– Tuttavia... - continuò lo specchio magico.
– Il mio potere di premonizione mi dice che accadrà qualcosa che non ti piacerà -
– Dire me cosa! - urlò la donna imperiosa, la suo vaco risuonava fra le buie pareti della stanza.
– Ahimè... non sono in grado di dirtelo ma, credo, che ciò che scopriranno la dentro potrà essere usato per arrivare a te! -
La donna iniziò a passeggiare avanti e indietro per la stanza, infastidendo visibilmente lo specchio magico.
– Tu deve trovare modo di ostacolare questo! -
Lo specchio ignorò il modo di parlare della donna e disse:
– Mia cara signora, se le posso dare un suggerimento non credo che alla Manunta farebbe piacere trovare due suoi alunni a frugare in casa sua... -
Dal cappuccio della donna si intravide un sorrisetto, dopodiché, uscendo dalla stanza, si illuminò completamente e si trasformò in una robot – bidella del SuperMossa: la robot-bidella Vanna.
Prima di uscire, la donna si rivolse allo specchio:
– Essere un buon alleato tu! -
Scomparve nell'oscurità e lo specchio, prima di tornare nero come suo solito, fece un sorrisetto maligno.
Daniele chiuse lentamente la porta dell'appartamento della Manunta. Giuseppe, dietro all'amico, tirò un sospiro di sollievo.
Eludere il sistema di sicurezza non era stato affatto facile. Daniele, grazie al suo potere, si era trasformato in acqua e aveva mandato in corto tutta la rete elettrica dell'ala, mentre Giuseppe aveva sfondato la porta con un concentrato di onde d'urto provocate dal battito delle sue mani.
Il rumore provocato era stato enorme ma per fortuna, nessuno pareva essersene accorto.
Non sapevano quanto ci sarebbe voluto prima che la rete elettrica venisse rimessa in funzione e l'allarme riprendesse a funzionare ma era meglio fare il più in fretta possibile.
– Tu vai di là, io vado da quest'altra parte! - ordinò Daniele, a voce bassa.
Giuseppe fece una delle sue battute e Daniele fece una smorfia, disperato poi, si avviò verso quello che era il salotto mentre Giuseppe andava verso la camera da letto.
Appena arrivato, Giuseppe, iniziò a scrutare dentro gli armadi buttando all'aria tutti i vestiti come se fosse un ladro.
All'improvviso però scoppiò a ridere fragorosamente, facendo cadere a Daniele un vaso di porcellana per lo spavento.
– Sei pazzo?! Perché ridi?? - urlò Daniele, per sovrastare le risate dell'amico.
Giuseppe non riusciva a smettere e fece cenno all'amico di avvicinarsi.
Giuseppe teneva in mano un paio di ridicoli slip tigrati e anche Daniele trattenne a stento una risata, immaginando la professoressa con quelli addosso.
Il clima di ilarità che si era creato però si spense subito quando una voce fin troppo familiare urlò:
– Chi è entrato in CASA MIA! !? -
Sia Daniele che Giuseppe si immobilizzarono, terrorizzati.
Passarono alcuni secondi, dopodiché la professoressa entrò nella camera.
Era voltata di spalle ed essendo loro invisibili, Giuseppe tentò di avvicinarsi per metterla K.O per un po'. Ciò che più preoccupava Daniele era il fatto che la Manunta non si muovesse, sembrava stesse facendo qualcosa alla faccia.
Poi capì. Troppo tardi.
La professoressa si voltò con espressione maligna e con il suo consueto gestaccio scaraventò Giuseppe contro il muro, facendolo svenire.
“ Lenti a contatto per vedere tutto ciò che è invisibile! Dannazione! Ecco cosa si stava mettendo!” pensò Daniele.
Provò a premere il pulsante di aiuto sul braccialetto ma si accorse di averlo rovinato quando si era trasformato in acqua per mettere fuori uso il sistema di allarme della casa.
La Manunta si mise a ridere.
– Non so cosa avevate intenzione di fare ma la prossima volta organizzatevi meglio! -
La Manunta fece nuovamente il suo gesto in maniera teatrale e anche Daniele, scaraventato contro un muro, perse i sensi.
L'insegnante guardò i corpi dei due ragazzi.
– Vanna ... - chiamò la Manunta.
Subito la robot-bidella entrò nella stanza al richiamo della professoressa.
– Mi dica -
– Resti qua con i ragazzi, io vado a prendere gli altri intrusi -
– Gli altri? - chiese la robot-bidella, fingendosi sorpresa.
– Sento che qua attorno il tempo è stato bloccato e questi due ragazzi non hanno questo potere. Penso di sapere chi ci sia ad aiutarli – detto questo, la professoressa iniziò a scomparire dalla vista, trascinata verso il basso da una botola collegata alla fitta e onnipresente rete di passaggi sotterranei della scuola.
Quando sparì del tutto, la robot-bidella alias figura incappucciata, si voltò verso i due ragazzi privi di sensi.
– Così imparare voi a ficcare naso in affari altrui! -

Nascosti in un corridoio laterale, Claudio e Viviana avevano gli occhi fissi su casa Manunta.
Da quando avevano visto la loro insegnante entrare furiosamente dentro casa, avevano capito che qualcosa non era andato per il verso giusto e in quel momento aspettavano con ansia un messaggio dai loro due compagni.
– E se li avesse catturati? - domandò Viviana, in panico.
– No...Non li ha catturati... - rispose Claudio, glaciale.
– Dobbiamo salvarli! - disse Viviana senza ascoltarlo.
– No Vivià! Fermati! - le ordinò l'amico mentre lei usciva dal nascondiglio.
Proprio mentre stava per uscire anche lui allo scoperto vide Viviana scaraventata all'indietro da una forza telecinetica.
La Manunta guardò la ragazza svenuta malignamente e poi la fece scendere chissà dove con una botola.
Claudio allora fece per colpirla a sorpresa ma l'insegnante si girò di scatto e lo immobilizzò.
– Bene, bene Claudio...fuori per una passeggiatina anche tu? Sono sorpresa... -
- Come mai? - chiese, osservando il ragazzo dalla testa ai piedi.
– Lei ha ucciso il professor Corda! - le urlò Claudio, senza riuscire a trattenersi.
La Manunta inizialmente rimase di stucco poi scoppiò a ridere fragorosamente.
– AHAHAHAH! Dici sul serio ragazzo??? -
Claudio era confuso.
– Certo! -
La Manunta tornò seria e sbloccò il ragazzo.
– Pensi veramente che Gigi Antolini sarebbe stato così idiota da scegliere me come vicepreside se prima non mi avesse discolpata da ogni accusa!? -
Claudio avvampò, imbarazzato.
Improvvisamente si sentì trillare un cellulare. La Manunta portò il telefono all'orecchio, stranita.
– Pronto? -
– Professoressa Manunta, qui è la robot-bidella Vanna che le parla. Il preside vorrebbe sapere come mai non è potuta venire alla riunione -
La Manunta sembrava impensierita.
– Stai scherzando? Lo sai benissimo il perché! Sei venuta tu stessa ad avvisarmi del fatto che c'erano degli intrusi in casa mia! -
– Mi scusi ma non so di cosa stia parlando, in tutto il giorno non ho mai parlato con lei -
– Ma allora chi..? -
Impallidì, folgorata da un'idea terribile.
Chiuse il telefono in faccia alla robot-bidella e iniziò a correre verso casa sua, facendo cenno a Claudio di seguirla.
La porta era chiusa a chiave, la professoressa non si mise molti problemi e la sfondò come se nulla fosse.
La finta robot-bidella era china su Viviana con un coltello in mano.
La Manunta stava per intervenire ma la donna la scaraventò lontano con un gesto.
-Tu non mi interessi ragazzo, voglio solo la tua amica, quindi non costringermi ad ucciderti – disse con voce da psicopatica rivolta a Claudio, poi tornò a puntare la lama sul collo di Viviana.
– NO! - Claudio urlò, scatenando un immenso potere verso la donna dall'aspetto della robot-bidella.
Il tessuto della realtà parve urlare di dolore, tutto ciò che era intorno a lui si stava disgregando lasciando solo il vuoto.
Il volto della donna si dipinse di puro terrore, poi esplose in mille particelle, che svanirono alcuni istanti dopo.
Claudio cadde a terra, esausto e spaventato.
La quantità di potere che aveva utilizzato stava disgregando tutto quello che c'era attorno, era riuscito a trattenersi a stento.
“ Ho ucciso quella donna? “ pensò.
– Non l'hai uccisa – la Manunta si era ripresa e sembrava avergli letto nella mente.
– Sento la sua presenza...credo sia riuscita a teletrasportarsi prima che venisse disgregata anche lei...credo che si rifarà viva -
– Ma chi era quella donna? E cosa voleva da Viviana? -
– Non ne ho idea...ma penso che in qualche modo volesse il potere della tua amica e beh...ora che ha scoperto che hai un potere così grande, sono sicura che verrà a cercare anche te! -
Fece una breve pausa.
– In vita mia ho conosciute pochissime persone con un potere come il tuo e una di
queste è Giuseppe Isoni...anche se lui ha molta più esperienza di te -
La Manunta rivolse lo sguardo verso la parte di appartamento disgregata.
- Tu, Claudio sei il bersaglio perfetto...stai attento...da oggi in poi la tua vita sarà molto più in pericolo del normale -

Edited by clanik92 - 28/2/2010, 22:35
 
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